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Liombruno

 

cantata a maggio

7

Angela Batoni
Trio

Voce Angela Batoni
Violino Matteo Ceramelli

Organetto Rony Bargellini


LIOMBRUNO

ovvero

«La  bellissima  Istoria di  Liombruno, dove
s'intende, che fu venduto da suo Padre, e
come fu liberato, ed altre  cose bellissime,

come ascoltando intenderete.»

 

Una delle più antiche e dimenticate novelle della veglia toscana viene messa in scena in una particolare rivisitazione e interpretazione.

Lo spettacolo si situa infatti allincrocio di diverse tradizioni, fra la cantata a maggio, il racconto popolare e lo spettacolo di strada.

Il testo non è dellepoca storica dei maggi ma nasce dalla contaminazione fra il Cantare Bellissima Istoria di Liombruno…” e la novella raccolta dallImbriani.

Del maggio si rispetta il canto in ottave popolari e lo spirito drammaturgico del conflitto tra Bene e Male.

Un solo cantore/attore interpreta tutte le parti, percorrendo i diversi sentieri della teatralità: la danza, il teatrino delle marionette, il mimo, la maschera

Più che raccontare la storia, egli rivive e fa rivivere agli spettatori tutti i personaggi: ora serpente, ora aquila, ora brigante, ora vento o pescatore, libera dalla sua bisaccia gli spiriti della più profonda tradizione toscana.

Inoltre, un notevole lavoro, che differenzia marcatamente questo spettacolo dal maggio, è stato condotto sul rapporto fra musica e azione drammatica.

Se nel maggio uno o due strumenti intervallano le ottave, cantate senza accompagnamento, qui la musica assurge a valore drammaturgico, divenendo gli strumenti attori e controparti del cantastorie.

In tal modo questa cantata diventa altro dal maggio, ma lintervento e lapporto personale del musicista e del cantore come del maggiante erano e sono parte costitutiva della tradizione, concepita non in senso meramente archeologico-conservativo, ma di patrimonio vivente.

 


 

 

 

Con la nebbia e con la brina

ogni dì giungo a quest'ora

stento e fame m'addolora 

qui nel petto come spina

I miei figli ho da sfamare

questa sera per la cena

deh! finisca la mia pena

tanti pesci dèo pigliare!

 

 

Serpente

 

Pescatore

Serpente

Vieni, vieni o pescatore

con il figlio tuo diletto

mi spezza il cuor nel petto

sarai presto gran signore

Serpente

La promessa tu dèi fare

di portarmi il più piccino

non mutare il tuo destino

che sennò vi fo ammazzare

 

 

 

In quel mentre sul più bello

giù dal cielo sconfinato

il più bello del creato

gli apparisce un grande uccello.

Ecco l'aquila regina

ali grandi da mantello

Liombruno per fardello

porta via sopra una cima.

 

 

Or che corro come il vento

or che posso scomparire

la mia impresa può riuscire

fuggo via in un momento.

O che gioia o che portento!

Ora posso anche salire

le montagne ed anco gire

alla tana del re vento.

Esso è il vento Tramontano

che dovunque soffia e spira

alle vette attorno gira

ed arriva assai lontano.