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“La tradizione è la custodia del fuoco,
non l’adorazione della cenere.”

Gustav Mahler


Dagli anni ’80 svolgo attività di ricerca e di riproposta della tradizione popolare toscana (e di altre lingue) come cantante, interprete e autrice di forme espressive del teatro popolare come il Maggio Drammatico e le Sacre Rappresentazioni.
E’ stato l’incontro negli anni ’70 con il Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski e con l’Odin Theatre di Eugenio Barba a farmi capire che la mia strada, oltre il teatro era il canto.
Dopo la ricca collaborazione teatrale con la regista Marida Tancredi il mio viaggio coi canti della mia terra e di altri popoli ha preso il volo, grazie a particolari esperienze con gruppi teatrali e musicali di vari paesi europei, che mi hanno messo in contatto col fuoco dell’anima errabonda e con la passione di popoli migranti dall’Atlantico ai Balcani.
Soprattutto l’incontro col gruppo polacco Gardzienice, che imposta tutto il suo lavoro sulla forza propulsiva del canto, è stato per me così potente da aprirmi orizzonti prima impensabili: riavvicinarmi alla mia “nazione musicale” con la coscienza di attingere alla tradizione come ad una sorgente e spingermi a cantare idiomi diversi come l’unica lingua di una stessa terra.