Cantata a Maggio
Questa rappresentazione, eseguita in forma di cantata secondo l’epica popolare del “maggio drammatico” è ispirata da una delle più antiche e dimenticate novelle della “veglia” toscana.
La storia in questo caso è fortemente simbolica e di origine chiaramente mitica: un pescatore deve sacrificare uno dei figli a un serpente emerso dal mare.
In verità il figlio che si offre, Liombruno, il più piccolo, salvando il padre e i fratelli, non verrà mangiato come tutti temono dal serpente, ma rapito da un’aquila.
Questo potente prologo introduce ad una serie di prove, di cui la risolutiva è in verità una prova d’amore nello stile cortese-medioevale.
La novella, cantata in versi ottonari, si snoda ora attraverso il canto dei Cantastorie, ora attraverso la rappresentazione dei Cantori/Attori.
La Cantata può essere rappresentata sia all’aperto che in teatro.
La messa in scena utilizza diversi mezzi e tradizioni teatrali: il maggio drammatico, il cantastorie, il teatrino delle marionette, il mimo, lo spettacolo di strada…
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Altre versioni della Cantata sono state eseguite dalla “Compagnia di bambini” della Scuola Torrigiani di Firenze nell’anno ’90 e in forma di assolo nel ’92 da Angela Batoni col Trio di musicisti Matteo Ceramelli, Rony Bargellini, Gianni Becucci, in giro per la Toscana.
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